giovedì 19 luglio 2007

English Lssson to the Monte Stivo

Iniziamo col dire "per fortuna".

Per fortuna Ben, il mio amico inglese, stamattina non aveva molto tempo. Non ne aveva a sufficienza per provare a fare quello che avevo in mente. Che mi sognavo di poter fare. Che proabbilmente non sarei riuscito a fare!

Ore 5,40 del mattino. Dopo aver contrattato, decidiamo (...decide) di portarci da Bolognano sino al passo Santa Barbara (mt 1200 circa s.l.m.) in macchina. Lungo il percorso, noto che ci sono solo 15° C , 20° in meno rispetto a ieri sera. Intanto, quasi investiamo un capriolo, ma arriviamo in pochi minuti all'area parcheggio. Da lì si parte per la vetta del Monte Stivo. Quota 2000mt, sarà il mio personal best!

Il patto, vista la delusione che Ben mi procura, è che ci arriveremo parlando in inglese, non in italiano, così ne approfitto per perfezionare (sarebbe meglio dire re-imparare) la lingua.

 Ben, 29 anni,  mi racconta che due anni fa ha fatto la guida turistica in un campo estivo con 15 olandesi per 3 settimane sopra i 3500 mt. L'anno scorso ha fatto vacanza da solo camminando e correndo per 700km tra la Francia e la Spagna. E' appassionato di storia, conosce il luogo, e così mi mostra una trincea della Grande Guerra, lungo il percorso. Affascinante e suggestivo scenario!

Ma l'intero scenario complessivo di cui si gode, è ovviamente splendido, il terreno ancora (ahimè!) troppo roccioso, e ai 2000 mt ci arriviamo, in un modo o nell'altro, ancora troppo sbilanciati suil cammino rispetto alla corsa. In poco meno di un'ora. Dalla cima, mi dice, nelle giornate più limpide si vede addirittura Venezia. Abbiamo il tempo di fermarci sulla costa occidentale del Monte Stivo, poco distante dal Rifugio Marchetti e dall'osservatorio. Condividiamo lo spazio con due cani randagi un po' troppo incazzosai e minacciosi, un escursionista, una mandria di cavalli e mucche lasciati liberi di pascolare.

Sono quasi le 7. E' tardi per Ben! Deve scappare al lavoro. Ci buttiamo allora a velocità folle per una scorciatoia, la cui pendenza e la cui percorribilità vi lascio immaginare.  I quadricipiti urlano di dolore, le ginocchia piangono, le mosche cazzutissime d'altura mi inseguono su un terreno dove devo fare slalom tra merde grandi quasi quanto un monolocale milanese, tante buche e moltissimi sassi. Risultato, anche oggi...cado! 3 volte! Per fortuna non sulle maxi-cacche! Ben mi ripete: "Danielo....you often slip" (...più o meno "scivoli sempre! eccheccacchio!!!")

Arriviamo in poco più di venti minuti all'area parcheggio. Sono stanco, ma domani voglio correre ancora! Ben ci sentiamo stasera?

Gli dico "If we're not so tired we can organize for tomorrow morning".

Mi dice "It's ok"! ... Mi rimane un dubbio: avrà capito cosa gli ho detto?

 

See you to the next time!

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