
Da un paio di giorni sono tornato finalmente a correre come da tempo desideravo fare. Nessun acciacco mi inibisce, e posso finalmente tornare a correre sciolto e disinvolto. E la musica è subito cambiata. Il cronometro inizia ad essere un amico e non un nemico, torna a darmi soddisfazione, la pista mi accoglie anzichè rifiutarmi e, per usare espressioni tipiche del gergo ciclistico, ho ritrovato la gamba dei giorni buoni: la gamba, finalmente, gira come deve. Da un paio di giorni torno a compilare il diario quotidianamente, segnando allenamenti e tempi che torno a leggere con piacere ogni sera prima di addormentarmi, soddisfatto e appagato.
Insomma sono piccole cose che può profondamnet comprendere solo chiha la passione per la corsa. E ancor di più può comprendere chi, come me, ha un progetto: una sfida aperta. Che si concretizzerà a fine giugno, in un luogo a oltre 300km da qui.
Quel luogo si chiama Bressanone.
La sfida, si chiama "giro della morte".
Alla prossima
...il popolo acclama.
RispondiEliminaDopo Bressanone vogliamo il doppio giro!!!!
se esco vivo dal primo...
RispondiElimina;-)