
E' una questione legata a quanto l'organismo riesca ad assimilare e a smaltire gli sforzi dei giorni prima, credo.
Fatto sta che quando meno te l'aspetti effettui una seduta da schifo o ti senti, con medesima sorpresa e spiazzamento, un semidio in terra. E così ieri, dopo uno stato di depressione dovuto alla deludente seduta di martedi, ho visto alla fine del mio allenamento il mio entusiasmo rimbalzare verso l'alto. In pochi giorni, alti e bassi si alternano, insomma, con una imprevedibilità che sfugge ad ogni possibile controllo.
Campo Giuriati, ore 13, mentre l'amico Nicola è impegnato nello sprint finale di un 3000 tirato al termine del quale arriverà credo ottimamente 5° o 6°, termino il mio riscaldamento con un ultimo allungo di fianco a lui, prima di proiettarmi verso il mio lavoro lattacido di quantità. Eseguirò 5 volte i 200mt, recuperando ogni volta 6'30", con l'obiettivo di stare sotto i 28" di media, come da tebella. Il vento è intenso, contrario e trasversale, ma "mi servirà come alibi", mi dico. Invece, inanello con poco sforzo una serie di ripetute e la media è 27"83. Mah...e dire che ho gestito lo sforzo per paura di non arrivare lucido ed energico nell'ultima ripetuta. Che invece mi riesce più veloce delle precedenti quattro.
Non mi resta che prendere atto, dunque, del fatto che il mio umore dipende ormai al 100% dall'esito e dalle sensazioni che ricavo dai miei allenamenti e recupero un po' di ottimismo per le prossime sedute, quelle serie e toste che mi aspettano lunedi e venerdi. Questa volta le affronterò con meno timore, e magari col sorriso. Beh, non esageriamo.
Alla prossima
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