Il fresco di questi giorni diventa freddo se vai in moto, quindi se sei debole e per di più incauto è un attimo e becchi il raffreddore. Dunque col naso chiuso, voglia di andare a correre oggi al giuriati non ne avevo molta. Ma di pranzare con chi si lamenta del proprio lavoro (che è tanto o che è brutto - cosa peraltro non vera!) mentre in questi giorni vedo che i problemi di lavoro in Italia sono di ben altro tipo...di voglia proprio ne avevo ancor meno. Dunque alle 12,45 decido di andare correre saltando il pranzo.
Mi riscaldo e in compagnia di Daniele, nel microclima caldo del Giuriati eseguo andature, allunghi e 3 volte i 150metri. In progressione doppia. Ovvero divido la distanza in 3 pezzi da 50mt. e blocco il cronometro su ciascun "pezzo", con l'intenzione di andare in progressione con la prima parte lenta, la seconda in spinta e la terza veloce. E con l'intenzione di effettuare la seconda ripetuta da 150mt più veloce della prima e la terza più veloce della seconda. Tutto questo è particolarmente allenante per il finale del mio giro della muerte, in cui ho da sempre il difetto di calare nel rettilineo d'arrivo.
I tempi ottenuti sono: 7"01-6"47-6"54 (totale 20"02);
5 minuti di recupero e 7"03-6"37-6"46 (totale 19"86);
5 minuti di recupero e ancora 6"69-6"30-6"47 (totale 19"46)
Riesco bene dunque nella progressione dalla prima alla terza ripetuta, non riesco a spingere invece il terzo pezzo più del secondo in ogni singola ripetuta. Deduco che riesco a smaltire bene la stanchezza se recupero qualche minuto, ma non ho una buona resistenza alla velocità e infatti calo nel finale di tutte e 3 le prove. E' qui che si gioca - da sempre - la partita del giro della muerte.
E qui ci sarà da lavorare. Un anno intero.
Di tempo ce n'è.
Alla prossima
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