lunedì 2 luglio 2007

Al settimo cielo

 

Dovevo immaginarmelo che una volta disceso dal settimo cielo avrei rasentato la depressione. Procediamo in ordine.

Sono appena rientrto da un very long week end, nel senso che tra venerdi e oggi ho percorso poco meno di 2000 km. ovviamente la maggior parte in auto. solo una ventina di km da runner.

La mia principessina ha terminato la scuola. ormai ha 4 anni, dunque si è pensato di portarla dai nonni. a Foggia (Vieste, per la precisione) prima, a Napoli poi. è la prima volta che io e mia moglie ci distaccheremo da lei per circa un mese. è stata, per me  una prova da uomini duri, lasciarla dormendo stamattina prima dell'aba, e partire per rientrare su Monza in mattinata.

Per lenire le mie ferite di padre abbandonante, ho pensato bene, tra sabato e domenica, mentre ero a Vieste con Martina, e i nonni (mio padre e mia madre), di fare una sgambata. anzi due.

la prima, fartlek in riva al mare, con 4 sprint finali dal quel  pattino rosso qui, al pedalò azzurro lì (...bè...circa 80 mt).

ma la seconda sgambata, degna di dettagli, dà il titolo al questo intervento nel blog.

Dalla baia Falcone, a circa 7km da Vieste, direzione Peschici, (per chi non fose pratico, siamo nel cuore del Gargano), alle ore 11,20, avvio il cronometro sotto l'ombrellone (e lì lo lascerò, per riprenderlo un'ora e 2 minuti dopo, solamente per verificare quanto fosse durata la fatica) e parto lasciandomi il mare sul mio fianco destro, verso il fronte opposto della baia, in corrispondenza del camping Spiaggialunga, scenario della mia adolescenza vacanziera (sigh! per le vacanze e doppio sigh per l'adolescenza andata!).  il sole picchia, ma la zona è sempre ventilata, non a caso è una delle mete nazionali preferite dal popolo dei surfisti. dunque non mi accorgo che mi disidrato molto rapidamente, anche perchè l'emozione mi attanaglia in un vortice, e ad esso attribuisco il giramento di testa. dopo 3 km circa di spiaggia, intravedo l'insegna del camping e mi dirigo al suo interno. nulla è cambiato, passo davanti alla piazzola dove per anni la tenda ha ospitato me ed un gruppone di oltre 10 amici d'infanzia, negli anni tra i più belli della mia vita. mi commuovo. e di nuovo, ancora, adesso mentre scrivo...

mi dirigo verso la direzione del camping, esco in strada, e dopo 200 mt scarsi, ecco il mito: l'insegna del "settimo cielo": ovvero la zona collinare del camping spiaggialunga, dove viene suggerito ai campeggiatori di andarci in bus e non a piedi. un motivo c'è. e mi ricordo bene qual è.

la starda sale, o meglio, si impenna dopo i primo 500mt, e 5-6 tornanti dopo, tra i pini (pochi) le piante grasse, e la roccia calcarea tipica del promontorio del gargano, mi fiondano in meno di 2km ad oltre 200mt di altezza s.l.m. è una slaita che senza accorgermene facio di slanzio e con impeto. prima di arrivare in cima mi fermo, devastato dalla stanchezza e dalla disidratazione. è mezzogiorno. il sole non perdona gli ecessi di sprechi di energia per gli esaltati come me. ma l'emozione mi ha rapito, le sensazioni e ricordi sui sposano col gesto tecnico, e vado abbondantemente fuori soglia. e qui non v'è zona d'ombra, la pendenza del tratto finale è superiore al 25%. rifiato e porto a ternine la salita, mi accorgo che mancavano meno di 400mt. su, in cima, tra 2 piscina, un campo da minigolf, 3 campi di bocce, 2 di tennis, 3 di short-tennis ed un anfiteatro per gli spettacoli dello staff degli animatori, regna sovrano il silenzio. c'è solo una coppia di genitori con 2 figli, ma sono perfettamente in sintonia col paesaggio, che impone rispetto e silenzio. ma solo perchè siamo al primo di luglio. ad agosto sarà tutt'altra scena e tutt'altra gente.

e allora mi godo un meritato sorso d'acqua (vabbè, sranno stati 200 sorsi, altro che uno!) una doccia al volo, mi prendo 5 minuti di contemplazione dei posti che ho vissuto per anni, con gli amici, nel più totale divertimento. il ricordo è davvero emozionante.

... ok, le mie lacrime si fondono col sudore. allora via giù per i tornanti, sulla starda del ritorno. mi fermo al primo dei tornanti. mi accorgo che la veduta panoramica su Vieste e su tutta la baia, da qui, è semplicemente meravigliosa.

Il ritorno all'ombrellone sarà problematico, oramai sono quasi le 12,30 e la temperatura supera abbondantemente i 30° (solo la settimana scorsa in zona si erano superati i 40°). raggiungo l'ombrellone, no, non è un miraggio, riconosco mia madre, mio padre e mia figlia. via scarpe e calzini di corsa in acqua. fare un bagno, dopo una corsa così, nel mare limpido del mio gargano, è semplicemente meraviglioso.

il rientro oggi, a monza, sarà tormentato dall'idea di aver lasciato i miei amatissimi genitori e la mia principessina, e sarà allietato solo dalla vista dell'altra principessa, mia moglie, che riabbraccerò tra poco meno di un'ora.

Alla prossima.

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