domenica 15 luglio 2007

Prima corsa in montagna

 

La mattina inizia in modo anomalo… ore 7,40, colazione appena fatta giù in albergo, torno in camera indosso completino da gara e…. ogni volta che provo ad uscire dall’albergo per recarmi sul luogo della partenza, devo tornare sui miei passi e …. fare una scappata in bagno! Lo faccio una prima volta, una seconda, una terza e…addirittura una quarta. Questi "numeri" sono per me usuali in una settimana, forse anche in una decina di giorni! Non certo in una manciata di minuti!!!

Sarà l’emozione o quel che ho mangiato ieri sera? Bah, vedremo in gara...

E’ il 15 luglio! Giorno della Bolognano – Velo, e si corre non distante da Arco di Trento. E’ la mia prima corsa competitiva in montagna. E’ il giorno della mia Bolognano-Velo...

Giungo alla partenza alle ore 8,30, ritiro il pettorale e noto che la giornata si preannuncia calda. Molto calda. Circa 30°!

Do un’occhiata ai volantini delle prossime gare locali, per decidere quale sarà il prossimo appuntamento, ma poi mi concentro sulla cartina altimetrica del percorso che coprirò, oggi dalle ore 10.

Un lungo riscaldamento, e incrocio un giovane ragazzo Keniano (che vincerà la gara) e Molinari, quarantenne mai domo, pluricampione europeo e mondiale. Ne approfitto per fare un po’ di stretching di fianco a loro, e nell’occasine osservo da vicino questi campioni: entrambi hanno muscoli in apparenza inesistenti, corporatura snella, atteggiamento rilassato, per nulla teso e comportamento assolutamente normale. Non s ela tirano affatto. Anzi. E la cosa, confrontata con i campioni di altri sport, mi sorprende piacevolmente.

Il direttore gara fa la "spunta" dei presenti, ore 9,55.

Alle ore 10, come previsto, con estrema puntualità, il "bang" del VIA!

La Bolognano-Velo prevede un percorso durissimo che dai 130 mt s.l.m della partenza, conduce a quota 170 mt. in 9630 mt. con un dislivello di oltre 1000 mt.

 

Avendo studiato con attenzione la cartina, decido di dividere mentalmente la gara in 3 tronconi:

A) i primi 2km al 4% di pendenza,

B) circa 3 km di sentiero con pendenza media del 26% (e punte oltre il 30%!!!),

C) 3km al 4% in cui l’ultimo km ha una pendenza del 13% circa.

Bene! Amministro le energie nel primo troncone, in cui facciamo un giro all’interno del desolato ma bel paesino, Bolognano. Mi tengo in coda al gruppo con la sensazione volutamente forzata, di sentirmi "sotto-ritmo", per potermi permettere di scaldarmi ben bene e poi provare nel temutissimo troncone B a verificare se le mie vecchie doti di ciclista scalatore (di oltre 12 anni fa!!!) sono confermate ache sulla corsa in montagna. E qui arriva la prima sorpesa! Dobbiamo tutti (almeno quelli e riesco a vedere, ma sono quasi tutti) scordarci di poter "correre". Qui è d’obbligo camminare, neanche tanto veloce, e in alcuni punti mi sembra si sfiori "l’arrampicata"!

Il sentiero terribile che va su sino alla Chiesetta di San Francesco è sterrato, d’un terriccio morbido sui lati, roccioso scomposto nel centro. Bene! Cioè…male! Qui dopo aver recuperato alcuni atleti - mi pare con soddisfacente slancio - scivolo una prima volta. Mi rialzo, cammino sguardo basso alla ricerca degli appoggi sicuri e dopo alcune centinaia di metri, le mie mizuno "slickissime" mi fanno scivolare ancora. Prima che finisca il sentiero scivolerò ancora due volte. Totale: 4 scivolate, quante le volte che son dovuto scappare in bagno stamattina. Pareggio! Spero che se ci debba essere un vincotore, vinca "la scivolta" e non il "bagno". Non sarebbe davvero uno spettacolo decoroso!

La seconda sorpresa è che non mi fanno male le gambe, non sono a corto di fiato, ma ho una stanchezza muscolare nella zona lombare, dove muscoli non credevo neanche di averne! Il mal di schiena mi costringerà a fare diverse soste, in cui noto che il battito cardiaco fatica a scendere sotto le 165 pulsazioni. …da fermo! E 165 sono le pulsazioni medie registrate correndo nella gara in cui ho ottenuto il mio personal best sui 10.000, in 41’ circa.

Inizio a pensare…è tosta la Bolognano-Velo! Cazzo se è tosta!

Il troncone B, con le sue proibitive pendenze comincia a sembrarmi troppo lungo, infinitamente lungo. Ma non dovevano essre 3 km? Ora mi accorgo che inizano a lamentarsene anche le mie gambe, mentre con mia sorpresa resta decente l’affanno. Ma le gambe bruciano di stanchezza. Ho camminato sì , ho corso poco, finora, ma le gambe e la schiena fanno davvero male! Ma testrado e caparbio, continuo a recuperare alcune posizioni. Dopo circa 7 km alla fine del troncone B, trovo finalmente il ristoro e lo spugnaggio. E’ il secondo, ma il primo è stato una vita fa, già non me lo ricordo più! Ci sono circa 30°C , corriamo da oltre un’ora, ed il panorama, qui al ristoro è invitante. Siamo su un posto bellisiimo. Ad un’altezza che mi sembra elvetassima. In realtà siamo a circa 950 mt s.l.m. Bevo 5 bicchieri d’acqua, uno di the, mi rinfresco con 4 spugne, e mi godo il panorama. Me lo guardo e me lo osservo! Scruto in lontanazna scorci d’un paesaggio nitido eche si staglia nella Valle de Srca, a nord est del lago di Garda. E così, non me ne accorgo, sto fermo oltre 2-3’! …che sarà mai! E’la mia prima corsa in montagna! Ma intanto mi hanno superato credo una decina di atleti. Gli ultimi km sono sulla carta decisamente corribili ma, terza e ultima soprpresa….non ho più energie!!! Quando provoa correre, dopo aver tanto camminato, mi accorgo che sono in crisi! Caldo, fatica e altitudine mi portano giramento di testa, fischi alle orecchie e debolezza. Ed ho fame! E che fame! Non vi sono dubbi! Sono nel pieno di una crisi. Sensazioni simile le avevo provate tanti anni fa in un allenamento in bicicletta. Allora mi ero dovuto fermare in una casa, per elemosinare un tozzo di pane ed un pezzo di formaggio, per poter rientrare a casa!

Il troncone C, in cui avrei voluto spingere per recuperare ancora posizioni fino alla fine, mi si presenta come un calvario. Sembra che non abbia forze nenanche per superare un paio di ragazze che sul sentiero finale corricchiano e canticchiano allegramente! Beh, va bene la crisi ma questo mi pare troppo. Raccolgo le ultime energie (quali?dove?...non ne trovo!!!) e provo l’ultimo strappo. A questo punto dovrebbero mancare poco più di mille metri. Mi fermo. Cammino, Sento le voci del pubblico al traguardo, ma non vedo il traguardo. Riprendo a correre. Mi rifermo e cammino ancora. Sento la voce dello speaker e intravedo, finalmente il gonfiabile….sprint irrinunciabile da ex pistaiolo velocista (che si ostina a voler fare brutte figure su distanze lunghe), il che produce un "ingiustificabile" entusiasmo nel pubblico presente. Applausi e incoraggiamenti. Ma "de che?" Dietro credo ci siano davvero pochi atleti …chiudo in 1 ora 24’ e 40". A circa 30’ dai primi, molto più vicino agli ultimi.

Corro in montagna da un mesetto circa e mi piace molto. Mi esaltano le salite, mi paice andar su e godermi il meritato panoram, il silenzio, la natura. Mi piace "correre" in montagna. Ribadisco, "correre".

Ma oggi, francamente, mi rimane un grosso rammarico. La cosa che proprio non mi va giù è che oggi si sia corso davvero poco. Per due terzi personalmente ho camminato e ho visto camminare (e arrampicare). Non tanto per le pendenze, ma per il titpo di terreno friabile e sconnesso. Forse è tipico delle gare in montagna (d'altronde le conosco così poco), o forse siamo "scarsi" io e miei vicini di classifica. O, probabilmente, entrambe le cose.

Devo però concludere il mio racconto ammenbttendo che la manifestazione è stata organizzata con estrema precisione, massima cura e attenzione ai dettagli, e il pasta party finale rende merito di una corsa che per l’anno prossimo mi sento di consigliare a tutti. Tranne che a me.

Alla prossima.

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