lunedì 1 settembre 2008

La zanzara Tiger

 

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Sabato doveva essere la gara dell'anniversario di matrimonio di due amici (seppur conosciuti da pochissimo ma - almeno lui - noto personaggio nell'ambito del podismo nazionale): Luca Speciani e Antonella Carini. Ricevo l'invito per il secondo anno e questa volta lo accetto volentieri.

Luca e Antonella sono soliti festeggiare con un ritrovo in casa loro, nel loro bel giardino di Oreno di Vimercate, con un banchetto tra amici e amici di amici, che si conclude con una gara aperta a tutti, bimbi, donne, tapascioni e uomini consumati dall'agonismo delle corse, per un totale di oltre 40 partecipanti: è l'Americana dell'Anniversario. L'Americana, per chi non fosse pratico, è una gara ad eliminazione, nella fattispecie svolta su un pratone incolto, tra paletti e nastri che delimitano il giro di 150 mt. circa. Ogni giro è una volata di gruppo, e l'ultimo che taglia il traguardo viene eliminato. Un minuto di recupero e si riparte. E così avanti fino ad arrivare disputare la volatona finale, riservata a due soli runner. Spettacolare scenario immersi nel verde ma... disturbati dalla terribile zanzara tigre che aspetta il tramonto per divorare, incredula, così tanta carne esposta indifesa al macello delle sue fauci. La zanzara tigre, anzi "Tiger" approffitta del clima americano per avventarsi nel minuto di pausa tra un giro e l'altro. E a nulla serve l'Autan prestato dal gentilissimo Roberto "nonnorock" Mandellik. Il minuto di recupero diventa così un minuto di affaticamentro degli arti superiori, impegnati nella impari lotta contro gli attacchi delle centinaia di Tiger.

Per la cronaca, in questa Americana di fine estate, dopo un mese di quasi totale riposo, giungo ottavo (o forse nono?), dopo 32 lunghissimi giri fatti i primi in 40" gli ultimi in 25-26", rischiando sempre ad ogni curva secca una storta alle caviglie, ma in un clima di grande sportività. Vincerà Pistis (Road Runners Club), davanti a Speciani, e al quarto posto un bravissimo ragazzone del Marcocco, alto quasi due metri, anno '67, gentilezza e garbo da vendere. Bravi e un sincero grazie a Luca e Antonella (ancora Auguri!), che hanno  saputo diffondere con grande cordialità la vera essenza dello sport. L'anno prossimo verrò con la muta da sub, ma verrò.

Alla prossima. 

7 commenti:

  1. L'accademia della Crusca1 settembre 2008 alle ore 13:21

    ..ma il Marcocco è un posto con tanto mare e palme da cocco?

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  2. ...esatto! Da non confondersi assolutamente col Marocco!
    ;-)

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  3. Dev'essere stato divertente.

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  4. Dovevate chiamare Putin con il suo fucile

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  5. Ma qual'è l'origine di questa gara? QUella nel ciclismo è diversa mi sembra.
    Comunque.....te lo immagini Prefontaine a fare una gara del genere?????

    Lo Zio

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  6. in effetti è un po' diversa, però nel podismo l'americana è quella lì, apllicata con alcune varianti a seconda di chi la organizza, tipo volatona finale a due , a tre o a cinque atleti.
    Prefontaine certamente non avrebbe osservato il recupero e si sarebbe sparato mille giri di seguito fino a schiattare, pur di stare sempre in testa: un mito! A proposito, quando finisci di leggerlo il libro me lo passi?

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