giovedì 2 aprile 2009

Atletica leggera, altro che pesante

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Con 80 euro/mese circa i più allegri fighettoni di città si iscrivono a palestre modaiole, mangiando proteineaminoacideramificateconradicaliliberianabolizzate per la prova del costume e, se capita, sollevando qualche peso qua e là, per giustificare la spesa.

Io ieri ho scoperto che con i miei pochi 50 euro/anno olter a frequentare la pista in tartan di Villasanta 7 giorni su 7, ho a disposizione una piccola palestra in cui a parte il tapis, il vogatore e altre finezze del genere, non mi manca davvero niente. Compresa la puzza acida del sudore dei regazzini diciottenni che non si lavano mai. E' un locale spartano di una 30ina di metri quadri al massimo, ma che mi ha permesso di fare glutei, tricipiti, bicipiti, flessioni, sollevamento pesi su panca, leg estension, squat, addominali su panca, alzate laterali. E poi fuori a curare la tecnica di corsa e la velocità.

Il tutto finalizzato ad un obiettivo, che non è l'obiettivo prova-costume, ma è l'obiettivo sub52. Che non è una taglia, ma una misura espressa in secondi per percorrere il mio giro della muerte.

 

E stasera magari ci scappa una seduta in the rain sulla pista di Besana.

 

Alla prossima.

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