Quando arrivo in cima, stanco morto, provatissimo, ma felice, l'effetto è ancora una volta quello.
Un sentimento contrastante di desiderio di restare lì a curiosare, gustare i posti di ampia veduta e i posticini più nascosti, fino a percepire il rischio di innamorarmi del silenzio e della pace genuina di un bel posto come la vetta di una montagna e desiderare di viere lì. Ma al contempo una irrefrenabile voglia di tornare a casa, tra le cose e le persone più familiari, che diventa presto fretta e quasi ansia di ritorno. Credo sia questo, in poche e forse confuse parole, il fascino che la montagna esercita su di me.
E' proprio bello comunque il Cornizzolo, ed è bellissima la salita per arrivarci, soprattutto dopo quella curva col vento improvviso e il precipizio da un lato che sa molto di tappone dei grandi giri.
Si tratta di poco meno di 8 km per un dislivello di circa 740 metri. La pendenza media è superiore al 9%; con un tratto di circa 3 km costantemente sopra il 10% con punte fino al 18-19%. La seconda metà della salita è chiusa al traffico. Col cazzo che Valcava è più tosta come dicono alcuni.
E' una salita da rifare, appena dopo aver finito di leccarmi le ferite. Essendo la prima volta l'ho presa saggiamente a passo cicloturistico (...a dire il vero non credo avessi alternative vista la condizione attuale), arrivando in vetta in 47' e chiudendo la giornata con 95 km. Bello bello.
Alla prossima
paura eh della montagna
RispondiEliminaE io che
RispondiElimina...lo vedevo dalla finestra dell'ufficio.....!!!
RispondiEliminaMa davero?
RispondiEliminaTimore reverenziale direi ecco
RispondiEliminaFifa nera del mare aperto e del buio monte
RispondiEliminaVa bene...mi hai convinto...
Elimina:)
Ieri sera (ma facciam notte), proprio sul Buiomonte t'ho pensato, Panda. Mi son permesso di citarti .....
RispondiEliminaPAZZI
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