venerdì 21 marzo 2014

Prma volta sul Cornizzolo

Quando arrivo in cima, stanco morto, provatissimo, ma felice, l'effetto è ancora una volta quello.
 
Un sentimento contrastante di desiderio di restare lì a curiosare, gustare i posti di ampia veduta e i posticini più nascosti, fino a percepire il rischio di innamorarmi del silenzio e della pace genuina di un bel posto come la vetta di una montagna e desiderare di viere lì. Ma al contempo una irrefrenabile voglia di tornare a casa, tra le cose e le persone più familiari, che diventa presto fretta e quasi ansia di ritorno. Credo sia questo, in poche e forse confuse parole, il fascino che la montagna esercita su di me.
E' proprio bello comunque il Cornizzolo, ed è bellissima la salita per arrivarci, soprattutto dopo quella curva col vento improvviso e il precipizio da un lato che sa molto di tappone dei grandi giri.
Si tratta di poco meno di 8 km per un dislivello di circa 740 metri. La pendenza media è superiore al 9%; con un tratto di circa 3 km costantemente sopra il 10% con punte fino al 18-19%. La seconda metà della salita è chiusa al traffico. Col cazzo che Valcava è più tosta come dicono alcuni.
E' una salita da rifare, appena dopo aver finito di leccarmi le ferite. Essendo la prima volta l'ho presa saggiamente a passo cicloturistico (...a dire il vero non credo avessi alternative vista la condizione attuale), arrivando in vetta in 47' e chiudendo la giornata con 95 km. Bello bello.
 
Alla prossima 

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