lunedì 28 aprile 2014

Sui monti di casa

 
Che poi ... ormai quasi apolide ... non so più cosa con precisione considerare casa.
E allora ne considero almeno tre. Dove vivo ora, dove vivevo da ragazzo e dove ho vissuto ai tempi dell'università.
E nelle due terre di radici sono andato a passare una settimana abbondante di bella vacanza.
Ci porto la Bianchi, ormai destinata a diventare  il muletto da usare proprio in vacanza. Ci arrivo, a Napoli e a Foggia, in forma atletica smagliante seppur 4 kg in più rispetto al peso ottimale con cui avevo siglato i precedenti PB sulle salite.
Ed inanello tre uscite molto impegnative, con tre nuovi record personali.
La prima uscita è a Roccamonfina, dove becchiamo con Mimmo 80km sui 120 totali di diluvio universale. Sulla cima della salita prima di rientrare conosciamo due inglesi della NATO, uno dei due assolutamente insensibile alla pioggia, sono stato in Afghanistan,  e qui oggi in queste condizioni mi sento un privilegiato.
La seconda uscita è sul Vesuvio, scalandolo dal versante di Ercolano, il che vuol dire primi km per me  nuovi e durissimi. Gli ultimi due km, altrettanto tosti ma già noti mi riservano poi un sapore epico. Essendo giorno di Pasquetta, le auto vengono fermate e si prosegue solo a piedi, o in bici. E in bici ci sono solo io. Ma tra due ali di folla, che si aprono al mio passaggio. Con un po' di fantasia sembra di vivere un tappone di un grande Giro. Bellissima esperienza.
La terza in terra pugliese è sulla solita salita di Monte Sant'Angelo, dove ci arrivo dopo 60km di pianura in un gruppetto di cinque, per cui la media è elevata e le energie sono ampiamente utilizzate già prima dell'ascesa. Nonostante questo però sulle rampe che portano sul bel paesino (800 metri a picco sul mare del Gargano) va in scena la più bella giornata di ciclismo da quando vado in bici. Rino spinge e ci stacca tutti. Ma lo tengo a vista. Tra eme lui c'è Fabio, mio cugino ciclista con la metà dei miei anni. Recupero seppur in grande affanno prima l'uno , poi l'altro. Dopo poco parto io e inizio a sferrare i primi attacchi, forse dissennati essendo già in apnea. Fabio si stacca. Rino invece mi risponde e va in crisi. Io in crisi lo ero già. Proseguiamo allora affiancati per un po' di km, studiandoci, guardandoci e rifiatando. Poi riprendono i miei scatti, quasi un esercizio di stile fine a se stesso, poiché sfiancano me e lui ma non producono variazioni, e allora da lì in poi ci parliamo e decidiamo che si va insieme con grande rispetto sportivo fino alla vetta, con la decisione di tagliare il traguardo insieme. Poi però gli concedo lo sprint, che lui non vorrebbe fare per tener fede ai patti, ma gli dico di farlo che se lo merita. Io sono senza benzina. Chiudo a 4/5" da lui, con gli altri lontani, alcuni lontanissimi. Ma con il record personale abbassato di 1'20".
Torno a casa con 330 km in più nelle gambe, trovo il nuovo completo estivo appena arrivato dalla lontana Cina, e stasera vado a ritirare la Pinarello dopo il tagliando, anche se nei prossimi giorni sarà dura uscire per la pioggia che si prevede costante e abbondante.
Potrebbe essere l'occasione buona per riprendere un pochino a correre...
 
Alla prossima
 
 

5 commenti:

  1. Si vabbè , ma quando si torna a calzar chiodate? :-)

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  2. super...ricordami le date dei sociali :-)

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  3. "il completo estivo appena arrivato dalla lontana Cina" mi da da pensare....è una cosa....così ?

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  4. ...ma le cosce son grosse? Sai che poi ai Nicola non piacciono, eh? ;)

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  5. Uzì...sì...è una cosa simile sì... :-)
    p.s.: oggi ho corso per attraversare la strada in fretta poiché pioveva ed ero senza ombrello...devo dire che il gesto della corsa non mi è dispiaciuto
    Levriero tieniti pronto che sogno il nostro 10x200 per il giorno del ritorno...

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