lunedì 18 febbraio 2019

Esordio con massacro

Esordio fatto!
La gara più dura della mia vita, questo Duathlon Cross della Brianza... se escludo le sensazioni del mio esordio sul GIRO,  che però risale a ormai 25 anni fa circa.
Only the brave recita il volantino del Duathlon ... e ora ne comprendo il senso e l'onestà.
A dire il vero mi sono stancato e spaventato già nel giro di ricognizione, dove fango e ghiaccio tappezzavano il 70% del percorso. Ogni salita su pietre o terreno viscido, ogni curva secca alla fine di discese ripide, diventava sempre più difficile man mano che il sole scioglieva tutto quel che poteva sciogliere.
Allo start mi posiziono nelle retrovie perché con le mie scarpe slick non ha nessun senso provare a fare il fenomeno. E infatti pur andando piano dopo un km finisco gambe all'aria...e non sarò l'unico.
Dopo 3 km in cui in qualche modo recupero un po' di atleti pur senza strafare, nella zona cambio in arrivo abbatsanza fresco e in meno di un minuto monto sulla mia MTB ...e mi becco un'ammonizione perché prima di prendere la bici passo sotto la rastrelliera (non si può fare...ma chi lo sapeva?!)
I due giri da 7 km l'uno in MTB sono devastanti, perdo la lucidità per la stanchezza ma riesco a dispetto di molti altri atleti a rimanere in pedi, anche perché non ho pretese di fare sui pedali salite spaccagambe per la pendenza e impervie per le condizioni del terreno, sicché ogni volta salto giù dalla sella, ma ad ogni partenza sento un fendente nelle gambe sempre più provate, e sui muscoli affaticati ma tenuti (d'esperienza) sempre un pelo prima dell'accumulo di lattato. Pulsazioni comunque sempre sopra i 160, mai successo prima in bici, a conferma che la prova è molto molto ipegnativa anche dal punto di vista cardiaco.
La fine della frazione bici è vissuta da tutti come una liberazione dall'inferno...e quando mollo la bici e riparto per la frazione corsa avrei l'intenzione di rilanciarmi con energia e veemenza verso gli ultimi 1,5 km che mi separano dal traguardo, ma come si suol dire ... sono ormai letteralmente sulle ginocchia.
Faccio davvero fatica a correre, e scimmiotto ormai un passo che sa - più che di corsa - di trascinamento di un corpo massacrato dalla stanchezza.
E, per la prima volta nella mia vita atletica, non ho nemmeno la forza di pensare ad uno sprint verso il traguardo.
La classifica finale maschile dice 92esimo su 116 e 16esimo su 23 nella categoria M2.
Divertente eh, nonostante sia stata una roba  tecnicamente e muscolarmente massacrante.
Siamo solo all'inizio, non può che migliorare.

Alla prossima

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