giovedì 13 marzo 2014

Intre

Che fosse più semplice che andar da solo, avevo un certo ricordo...risalente a 20 anni fa.
Ma partiamo dal principio.
Esco che dovevo fare un giro tranquillo, e soprattutto volevo provare strade nuove, nilly-willy.
Ma dopo 10' mi sorpassano. Erano in due.
E a me se mi sorpassano quando mi sento più o meno in forma, non ce la faccio ... devo attaccarmi alle loro ruote. E provare a me stesso, mica a loro eh! che riesco a non farmi staccare.
Insomma, finisco col fare amicizia con 'sti due cordialissimi Siciliani di Milano, credo fossero padre e figlio, uno mio coetaneo e l'altro vi lascio immaginare. E il bello è che per i primi 35km tira proprio l'uomo maturo, mica il giovane. E io a ruota a penare, con la lingua di fuori...ma sto con loro.
Poi arriva la salita di Galbiate, e io se vedo le salite non resisto. Sono un paio di km pedalabili, ma mi parte il motorino, e incredibilmente li stacco. Una manciata di secondi...ma che cazzo di soddisfazione! Poi ci riacchiappiamo, e scatta quella stima e quel rispetto che in genere i ciclisti ti danno solo se te lo sei meritato sul campo, a differenza dei runners o dei pistaioli. Prendo confidenza, prendo fiducia nei miei mezzi, e il ritorno lo facciamo dandoci il cambio continuamente.
 
Al rientro abbiamo fatto 70km una media di 31km/h, con circa 700 metri di dislivello.
 
Alla prossima


5 commenti:

  1. Ciao Danilo,
    ho letto il tuo commento sul mio blog, però purtroppo non ho ricevuto l'email di cui parli...
    Ti faccio i complimenti per il blog, che ho aggiunto alla lista dei miei preferiti.
    Buone pedalate!
    Matteo

    RispondiElimina
  2. Ciao Mattro, grazie, il giudizio positivo è reciproco!
    Ti ho scritto su indirizzo indicato nel tuo blog tra i contatti
    Magari mandami una mail su danilopresti@tin.it
    E ti riscrivo da lì

    RispondiElimina
  3. Mò col piffero che riesco ancora a starti dietro.....grandissimo Panda!! ;-)

    RispondiElimina
  4. infatti, mi starai davanti come sempre ;-)

    RispondiElimina