mercoledì 22 ottobre 2008

Tu chiamale se vuoi

Riemergo appena 10 minuti dopo una settimana intensa di lavoro tra trasferte, riunioni e workshop, per raccontare un'esperienza che mi ha emozionato.

Domenica mattina, ho voglia di fare un giro in moto, senza andar troppo lontano. Monto sulla mia nerissima FZ6 e parto sulla Valassina, direzione Lecco, magari mi fermo prima, o vado un po' oltre, boh, vediamo dove mi porta il pensiero strada percorrendo. Perchè, come scrive il Direttore di Riders:

"4 ruote spostano il corpo, due muovono l'anima"

Dopo pochi chilometri mi ritorna in mente una canzone sentita stamattina in radio di Lucio Battisti. Mi ritrovo a canticchiarla nel casco, e mi ricordo che a Molteno, un piccolo paesino prima di Lecco, Lucio Battisti ci viveva, e lì è sepolto.  Il mio amicone Paolo dei Favonio (http://www.favonio.it/) mi aveva regalato 7 anni fa, nel giorno più bello della mia vita, la canzone Vento nel vento (http://it.youtube.com/watch?v=PbvyNvZQ6rg) cantata durante la celebrazione delle mie nozze in una Chiesetta a Posillipo. E' la canzone che lega me e la mia principessa. La trovo bellissima...ed incredibilmente emozionante ancora oggi...

E' un attimo, e sono a Molteno, davanti al piccolo cimitero. Parcheggio Furia e chiedo indicazioni su come riconoscere la sua cappella. "E' la più sporca" mi dicono. Stento a crederci ma invece è così. Una cappella semplice, la guardo emozionato, con alle spalle i monti, il Resegone, le Grigne, in una mattinata di sole, e nel silenzio, contemplo. Vetri scuri e sporchi, da cui si intravedono 5-6 loculi, nel centro l'unico con una scritta. Lucio Battisti, e due date. Nessuna foto. Pare non abbia voluto lui. Il pavimento è imbrattato, e pieno di lettere, cartelloni con dediche, pensieri, saluti.

Che strana la morte. E quanti modi singolari ci sono di congedarsi dalla vita. Monto sulla mia moto, me ne torno a casa, con un contrastante senso di appagamento, misto ad amarezza.

Domani dopo 8 giorni di stop, si ricomincia  correre. Per sentirmi vivo.

Alla prossima

2 commenti:

  1. Mi viene da dirti che non è la morte la cosa strana. La morte è la fine di tutto, è la pace ed il silenzio per sempre...è la vita la cosa strana, è la vita che ti da e prende, che regala e pretende....ed è proprio per questo che vale sempre la pena di viverla.....credi che Lucio sappia che la sua tomba è sporca?
    Brutta la chiusa.......tu sei vivo ogni giorno, già da un po', ed hai la fortuna di fare una cosa che ti fa vivere ancora meglio, correre.....ma se corri per sentirti vivo è come se fossi già un po' morto, così non va bene.

    "Domani dopo 8 giorni di stop, si ricomincia a correre. W LA VITA."

    RispondiElimina
  2. Mi hai un po' frainteso, il senso era il tuo medesimo.
    ;-)

    RispondiElimina