domenica 2 novembre 2014

Ai piedi di sua maestà



Quel monte lo vidi la prima volta da un terrazzino 13 anni fa, me lo mostrò Carmine, un agente immobiliare. Il nome di ciò che Carmine mi mostrò mi riportò indietro negli anni, quando ancora minorenni si era costretti a leggere uno dei più bei romanzi della storia della letteratura italiana, senza apprezzarlo, I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, nelle cui prime pagine quel monte che si vedeva da quel terrazzino viene citato.
Quel terrazzino divenne il mio terrazzino, poco tempo dopo. Quel romanzo tornai per curiosità a leggerlo, scoprendone la bellezza incredibile del linguaggio e della trama. Quel monte che ancora oggi guardo quasi tutte le mattine quando mi sveglio, è sua maestà il Resegone.
Esercita un fascino incredibile su chi abita in Brianza, il Resegone, e io a quel fascino non mi sono mai sottratto, anzi.
Così quando Sergio propone al nostro gruppetto della domenica di andare ad Erve, non sto nella pelle. Il clima di questa giornata è difficile da interpretare, sicché parto già con un po' di raffreddore e cervicale, prendo freddo nei primi km, mi surriscaldo in salita, e quando dopo 100 km torno a casa mi sento un rottame, con mal di testa e mal di gambe. Ma arrivare oggi ai suoi piedi per la prima volta valeva la sofferenza provata. Mi chiedono se volgio vedere a 50 metri da dove siamo, l'inizio del sentiero famoso della Monza-Resegone, ma per timore reverenziale verso la gara, e forse anche per rispetto e affetto verso Max, che ha sempre sognato e non è ancora riuscita a farla quella gara, decido di non andarci.

Alla prossima

2 commenti:

  1. Max ha due certezze in merito:
    1) non smetterà mai di sognarla
    2) non potrà mai correrla.
    E tu hai commesso un errore al quale dovrai riparare in fretta. Avresti dovuto farli quei 50 metri, avresti dovuto vedere che cosa ti si presentava alla vista, avresti dovuto chiudere gli occhi e immaginarti lì, di notte, con la piletta sulla fronte. Non avresti avuto mai più dubbi sul rimpianto che mi porterò dentro tutta la vita.

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    1. Ok, per motivi diversi quella gara allora non la faremo né io nè tu. Se vuoi quel sentiero allora in primavera ce lo cammininamo pacificamente io tu il levriero e uzì. Ok?

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