lunedì 6 novembre 2017

Non pioveva da sei mesi...



...e ovviamente quando ha deciso di piovere? 
E quanta ne è caduta giù di acqua, per la miseria!
Vero però che con quel titolo un po' me l'ero chiamata :-)
Fatto che sta che l'esperienza di rispillarmi un pettorale, schierarmi al via con una folla di gente (l'impressione è che l'età media si sia incredibilmente alzata rispetto a quando gareggiavo qualche anno fa) è stata un'esperienza positivissima nonostante la pioggia, anzi il diluvio.
Al mattino quando mi sveglio e piove da matti, non mi passa nemmeno minimamente per la testa di rinunciare, ma il mio primo pensiero va alle mie Mizuno Rider Wave 20 nuove bianchissime, che a fine gara lo saranno molto meno :-(
Ma faranno un lavoro egregio, ammortizzando ogni passo di quel mio polpaccio sinistro che era dolente fino a qualche ora prima e che mal sopporta i ritmi sotto i 4'30"/km, specie se dall'inizio.
Per evitare la solita contrattura dunque partirò tranquillo, (mi ero immaginato) 5/5'10", con l'obiettivo di chiudere sotto i 50'.
In realtà spinto dall'entusiasmo e dalla folla di runners inferociti mi accorgo che il passo è da subito sui 4'45", ma non lo soffro, da nessun punto di vista, anzi, devo trattenermi per non accelerare. Battiti a 120, mi dice il mio nuovo giocattolino da polso, e via andare mentre mi sorpassano persone con ogni stile di corsa, sesso e abbigliamento. Finanche un tipo con canotta, nonostante i 10 gradi e la pioggia copiosa. Al km 5 ci arrivo con un  passo inverosimilmente costante e controllato, con i battiti che iniziano a salire solo appena decido di iniziare a puntare qualcuno dei gruppetti davanti.
Piano piano ne scelgo uno e mi do un po' di tempo per recuperarlo, e così avanti fino all'ottavo kimoletro, quando si smette di giocare. Sto bene, e decido che è arrivato il momento di spingere un pochino. E' una progressione gradevolissima quella del fine gara, compreso il 200 metri ultimi in cui un tipo mi passa al doppio della velocità ma non sa con chi ha a che fare. Cambio modalità, da aerobica ad anaerobica ed in un finale in apnea lo ripasso senza dargli possibilità di replicare. 
I 10.200 metri della Stravillasanta li chiudo ufficialmente in 47'53", ma ai 10.000 passo in 47 netti. Da qui, da questo tempo, con grande piacere ed entusiasmo, si riparte.

Alla prossima 

4 commenti:

  1. Non mi lamento Francesco (...ci conosciamo?)
    Ovvio che correre veloce è un'altra cosa, ma non mi lamento
    Panda

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    1. Di runner ne conosco tanti, io sono di un gruppo uisp della zona est milanese. Corriamo in tapasciata a Inzago, Melzo, Bellinzago ecc ecc.... Io oltre i 25 non sono andato... e lentissimo!

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  2. ok, pensavo fossi arrivato qui sul blog perché ci conosciamo

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